Quantis ha raccolto dati scientifici sull’impatto del settore cosmetico sull’ambiente, proponendo soluzioni per una maggiore sostenibilità
scritto da Maria Rosaria De Benedictis
La società di consulenza ambientale Quantis ha condotto uno studio che analizza l‘impatto del make up sull’ambiente. Ecco i dati più interessanti e alcune soluzioni più sostenibili per il benessere del pianeta.
I DATI DELL’IMPATTO DEL MAKE UP SULL’AMBIENTE
Il report Make up the Future – Leve di cambiamento per un business della cosmetica sostenibile parte da solide basi scientifiche per fornire una stima dell’impronta ambientale dell’industria del beauty sul pianeta. Lo studio è stato presentato all’interno del webinar Green Deal Europeo e le sfide della sostenibilità ambientale nel settore cosmetico, organizzato da Cosmetica Italia con la partecipazione di L’Oreal Italia. Il primo dato importante che ne risulta è che il settore cosmetico ha un impatto sul pianeta con emissioni globali di gas serra comprese tra lo 0.5% e l’1,5%. Questi i passaggi che pesano di più nelle emissioni:
- estrazione delle materie prime, con il 10% delle emissioni del settore;
- packaging con il 20%;
- trasporto con il 10%;
- uso del prodotto, che impatta per ben il 40%.
In queste 4 aree è indispensabile trovare soluzioni innovative e basate sulla scienza, per ridurre le emissioni e fare la differenza in termini di decarbonizzazione.
COME POSSIAMO LIMITARE I DANNI AMBIENTALI
Lo studio ha individuato i principali fattori che attualmente influenzano le scelte dei consumatori a livello globale. I consumatori sempre più sensibili e attenti alle tematiche ambientali. Tra gli intervistati:
- il 78% è attento a un packaging plastic-free;
- il 76% desidera acquistare prodotti sostenibili o ottenuti da fonti rinnovabili;
- il 76% opta per packaging ricaricabili e riutilizzabili;
- il 69% è influenzato dalla riduzione di carbonio;
- il 65% si informa e si preoccupa della riduzione dell’impronta idrica.
Alle aziende Quantis suggerisce di procedere con un approccio scientifico alla sostenibilità. Come? Misurando l’impatto ambientale dell’intera catena del valore, definendo obiettivi di mitigazione e percorsi solidi per il loro raggiungimento. E, infine, integrando le strategie di sostenibilità in tutti i processi aziendali e monitorandone i progressi. Fondamentale è la trasparenza nei confronti di consumatori: se gli ingredienti non sono riconoscibili e i loro impatti chiari, è probabile che i consumatore preferiscano altri prodotti.
LA PRODUZIONE DEI PRODOTTI E I MITI DA SFATARE
Il prodotto resta quindi un nodo centrale. Per garantire solide performance ambientali, la sostenibilità deve essere presente in ogni fase del suo ciclo di vita: dalla formulazione al fine vita, alla distribuzione. Ci sono però alcuni miti da sfatare a riguardo. Per esempio quello dell’utilizzo di ingredienti naturali che possono, a volte, avere un impatto persino più elevato in termini di emissioni, uso del suolo e acqua. In alcuni casi, infatti, i materiali sintetici rappresentano un’alternativa con minore impatto, senza tuttavia rinunciare alla qualità.
CHE IMPATTO HA IL PACKAGING DEI PRODOTTI COSMETICI?
Il packaging rappresenta una quota significativa dell’impronta ecologica del prodotto, ben il 20% delle emissioni. Fondamentale in questo caso è trovare soluzioni relative al riutilizzo e al refill. Garantendo la giusta attenzione alla riciclabilità, è necessario premiare una maggiore semplicità nel design per ridurre componenti e materiali. Vanno anche considerati i processi di finitura, che nel caso della metallizzazione hanno un impatto elevato. Bisogna inoltre tener conto delle fasi di distribuzione, dalla grande diffusione dell’e-commerce all’allestimento del punto vendita, dove fondamentale diventa l’eco-design. Uno dei brand più attenti all’utilizzo dei packaging è Lush, che nel 2018 ha aperto il primo Lush Naked Shop a Milano, il primo in Europa con prodotti senza inutili confezioni.
COME INTERVENIRE SULL’UTILIZZO DEI COSMETICI
Come intervenire invece nella fase di utilizzo? È possibile, per esempio, usare contenitori che rendano più facile l’utilizzo di tutto il prodotto, senza sprechi, o siano ricaricabili. Tra i brand più recenti, per esempio, i pack della linea skincare Humanrace di Pharrell sono in plastica riciclata e ricaricabili. Così come sono in parte refill i prodotti Fenty Skin in vendita in Italia. L’impatto dell’utilizzo dei prodotti può variare anche a seconda delle caratteristiche energetiche e idriche della zona. Per esempio negli Emirati Arabi l’energia non rinnovabile usata per riscaldare l’acqua necessaria per l’uso genera tre volte più emissioni rispetto alla Colombia.
Se vi interessa approfondire l’argomento dell’impatto del make up sull’ambiente, mettiamo a disposizione il report completo (pdf).
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